Un’inchiesta durata circa due anni. Tre faldoni pieni di prove, e testimonianze, che adesso i legali dovranno studiare a fondo per difendere le 12 guardie zoofile Kronos, a cui una settimana fa è stato notificato l’avviso di conclusione di indagini da parte del pubblico ministero dottor Salvatore Giannino, e che il nazionale ha nel frattempo sospeso, annunciando di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento danni. Non solo “Oliver”, il maremmano di cui Versilia Today ha dato notizia i giorni scorsi, nell’indagine della Procura di Lucca sui cani sottratti con false accuse di maltramento. Tra i reati ipotizzati, come si ricorderà, oltre all’associazione a delinquere, violenza privata, sostituzione di persona, falsità ideologica, c’è anche la violazione di domicilio e il furto. Ed è il caso di due femmine di Golden Retriever – registrati all’anagrafe canina come meticci, in quanto sprovvisti di pedigree – rubati, notte tempo, dalla casa di un militare dell’Arma della Versilia. E’ la mattina del 18 gennaio 2018 quando il carabiniere riceve la telefonata di una vicina di casa che lo avvisa che tra le 3 e le 4 di notte, allertata da strani rumori, si era affacciata alla finestra di camera ed aveva visto due “figure” incappucciate aggirarsi nel giardino del militare, con tanto di torce accese. Il carabiniere, appena svegliatosi, va immediatamente a verificare notando che la rete di recinzione del giardino era stata tagliata, che i suoi due cani erano spariti e, quindi, formalizza la denuncia di furto, contro ignoti. La badante della madre della vicina, sentita come persona informata dei fatti dalla Procura, ha riferito che due giorni prima della sparizione dei cani del militare erano arrivate alcune guardie zoofile della Kronos, lasciando anche un biglietto con su scritto che sarebbero tornate, non avendo trovato il proprietario, per verificare una segnalazione anonima di presunto maltrattamento. Una di queste guardie zoofile è stata riconosciuta durante la ricognizione fotografica. “I cani non hanno abbaiato – ha spiegato agli inquirenti la testimone che di notte ha visto dalla finestra gli incappucciati portare via le due golden retriever -, sono buoni. Ho subito chiamato il carabiniere, ma non mi ha risposto, cosi l’ho richiamato la mattina successiva”. Secondo l’accusa “esiste un nesso tra la visita delle Kronos e il furto”: “Infatti – spiega la Procura – non si sono più presentate e non hanno contattato il carabiniere”. La prova, per gli inquirenti, che a sottrarre le due femmine di Golden Retriever siano state le Kronos sta nell’analisi dei tabulati che “ha permesso di accertare la presenza di tre guardie, tra le 3 e le 4 di notte” – proprio del 18 gennaio 2018 -, in quanto i loro cellulari hanno agganciato il ripetitore che serve la zona del furto dei cani del militare”. I 4 zampe, poi, scrive sempre la Procura, sono stati “stranamente fatti ritrovare dopo una segnalazione di una animalista molto vicina ( a una delle Kronos )”. Il ritrovamento, spiega ancora la Procura, è stato dovuto al fatto che il carabiniere, dopo il furto dei suoi cani, non solo ha presentato immediatamente denuncia, ma ha anche iniziato insistentemente a chiedere in giro: “Tale dinamica si presuppone che possa aver fatto preoccupare non poco gli autori del furto, facendoli ritrovare”.
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ultimo aggiornamento: 13-10-2019